Nel Comune di Viareggio vendesi palazzo sul Lungomare, all'inizio della Passeggiata . L'edificio è caratterizzato da una balaustra soprastante la gronda che simula una copertura a terrazza nascondendo invece la pendenza delle falde del tetto. Il sottogronda, caratterizzato da triglifi piuttosto evidenti rispetto all'imponenza del fabbricato (ha pure dei doppi triglifi d'angolo), presenta fregi in ceramica della manifattura di Tito Chini. Delle formelle di Tito Chiniche si trovano al primo piano, sulle due facciate in prossimità delle porte-finestre dei balconi all'interno di vaste campiture di intonaco rosa, entro una cornice quadrata arricchita da volute, esistono anche i disegni preparatori. Interessante è il disegno con la tartaruga con la vela che ricorda il motto "Festina Lente", cioè affrettati lentamente. Le altre due formelle con amorini presentano entrambe una scritta significativa: l'amorino bendato la frase "Gioco di amore e azzardo", mentre l'amorino che scocca la freccia la scritta "Vince chi fugge". Le finestre del primo piano sono arricchite da cornici piuttosto elaborate e da timpani rinascimentali sostenuti da false mensole. Le finestre del piano terra sono contornate da finti conci disposti a raggiera e non presentano analogie con le altre tranne che per il parapetto in colonnine di marmo del tutto analogo al parapetto dei balconi e a quello delle balaustre del tetto. Tutti i fronti sono decorati con doppie fasce marcapiano e finto bugnato - di spessore ridotto - al piano terra e in parte al primo piano. L'unica entrata a piano terra, su via Zanardelli, è realizzata in legno di afromosia ed è impreziosita da una cornice in marmo bianco, da due lumi in ferro battuto e da una rostra in ferro battuto con un disegno molto lavorato e raffinato. All'interno dell'abitazione, la scala, illuminata da un grande lucernario, è realizzata in marmo ed è arricchita da una elaborata ringhiera in ferro battuto con corrimano nervato in ottone, sulla base del disegno originale di Alfredo Belluomini, che mette qui in risalto le proprie doti artistiche e la grande capacità dei suoi collaboratori. Da notare inoltre sono i due grandi vasi in marmo bianco posti all'interno dell'atrio d'ingresso. A causa dei cambiamenti di proprietà e d'uso del villino, la scala interna resta anche l'unico elemento rimarchevole del progetto del Belluomini, mentre gli altri ambienti hanno perso le peculiari caratteristiche del periodo.